La produzione della MARZOLINA tradizionale avviene nel periodo di lattazione della capra (febbraio-marzo).
La marzolina è un formaggio prevalentemente di latte di capra, la cui tecnologia è molto eterogenea e si presenta come un "intelligente" prodotto della tradizione casearia locale. La produzione è legata tradizionalmente al periodo di lattazione della capra, ossia a partire dal mese di febbraio-marzo. E' PER QUESTO CHE IL FORMAGGIO TIPICO SI CHIAMA "MARZOLINA"
Importante elemento di tradizionalità è l'impiego di latte proveniente da capre autoctone, quali la Grigia Ciociara e la Bianca Monticellana. La pasta, sottoposta a rottura, viene posta a sgrondare nelle "fuscelle", quindi pressata e formata a mano. Dopo 24 ore, le marzoline si estraggono dalle formelle e si salano con sale grosso. La marzolina si può consumare fresca o stagionata fino anche un anno: si lascia asciugare per un mese circa e la si fa stagionare a secco all'interno di contenitori di vetro chiusi ermeticamente, sott'olio o sottovuoto, condizioni che conferiscono al prodotto un sapore piccante. Conservata sott'olio la maturazione è più lenta e la marzolina acquista più morbidezza. Il prodotto classico ha forma cilindrica, con altezza di 4 cm, diametro 6-8 cm, peso di 150 grammi circa.
La crosta è di colore giallo chiaro; la pasta è compatta, di color bianco latte, scagliosa e può avere anche una leggera occhiatura. Dopo il periodo di stagionatura sottovuoto, il formaggio si presenta secco e duro, invece la stagionatura sott'olio produce maggiore pastosità. La marzolina molto matura si presenta di colore giallastro, ha odore penetrante, con caratteri organolettici assai gradevoli, forti e stuzzicanti e tendenti al piccantino. All'olfatto è ircino (dal latino "hircinus", caprone), cioè si sente l'odore animale caratteristico dei formaggi caprini.
Al palato, inizialmente è piuttosto dolce, ricco e untuoso; se molto stagionato il gusto diventa più potente fino ad assumere un sapore piccante, ma non pungente. La marzolina può essere gustata, tagliata a pezzetti sottili nell'insalata di pomodoro, tagliata molto fine sulla bruschetta con aglio o con olive, carciofini e sottaceti. Un'antica ricetta, adatta a stomaci forti, la vuole condita con peperoncino. Se è molto stagionata, va bene grattugiata sui primi piatti, ai quali conferisce un sapore prelibato con gusto forte e genuino.